
Non è facile attribuire un’età ai fori e magari vi sarete anche chiesti quando sia comparso il primo fiore sulla terra. Non è una risposta facile e scontata, tanto che uno dei principali studiosi dell’evoluzione terrestre, Charles Darwin, pur provandoci non è stato capace di fornire una risposta e la cosa, sembra, lo ha davvero fatto innervosire parecchio. Se oggi fosse ancora vivo Darwin avrebbe quella risposta che cercava. Ciò è stato possibile grazie alo sviluppo della genetica che è ststa capace di restituire la mappa completa del Dna dell’Amborella trichopoda. Si tratta di un fossile vivente delle piante da fiore considerato il primo fiore comparso sulla Terra. Uno studio sensazionale pubblicato sulla rivista Science ha svelato che la sua origine è dovuta a un evento di duplicazione dell’intero genoma avvenuto 200 milioni di anni fa.
Ma cos’è l’Amborella? Si tratta di una pianta di piccole dimensioni cespugliosa e con i fiori color crema che troviamo sono lo nella Nuova Caledonia in pieno Oceano Pacifico.Una vera e propria task force di livello internazionale composta dai migliori scienziati e biologi si è messa insieme per ricostruire proprio il processo evolutivo che ha portato, nel tempo, a originare le oltre 300mila specie di fiori che oggi possiamo trovare sul pianeta Terra.
Come si accennava all’inizio, il sequenziamento completo del genoma, reso possibile dalle nuove tecnologie e conoscenze applicate alla genetica, ha permesso di evidenziare come la nascita dei fiori è da far risalire a un evento di duplicazione completa dei geni avvenuto circa 200 milioni di anni fa. Con buona pace di Darwin che, però, siamo certi avrebbe ottenuto le risposte che cercava se solo avesse avuto a disposizione le conoscenze scientifiche attuali.